Chi sono
“So chi ero quando mi sono alzata stamattina,
ma da allora devo essere cambiata diverse volte”
(Lewis Caroll, Alice nel paese delle meraviglie).
Mi chiamo Cristina e non importa quanti anni io abbia o quanto sia alta perchè, come Alice, nella vita sono cambiata tanto, tante volte.
Da brava Gemelli, raramente davo ascolto alla saggia e borbottante Vergine del mio ascendente. Forse per questo mi sono quasi sempre divertita tantissimo.
Sono nata alla Clinica del Sole (non è un nome bellissimo?), una domenica di fine maggio. Sono una salernitana trapiantata ovunque, con tappe particolarmente significative a Firenze, Roma, Como, Milano e l’ultima, la fredda e grigia Germania. Ma casa riesco a chiamare solo MareMio.
Diplomata al Liceo Classico, laureata in Scienze Politiche, un master in marketing e organizzazione eventi, non ho capito in tempo cosa volessi diventare da grande. Così, semplicemente sono diventata grande, collezionando esperienze lavorative che mi hanno insegnato e dato tanto e nelle quali spero di aver restituito almeno la metà di quello che ho appreso.
Ho fatto la copywriter, l’account, la segretaria organizzativa, l’addetta al back e front office. Mi piaceva imparare, trovare nei colleghi dei compagni di cammino, instaurare con clienti e fornitori dei rapporti umani, non solo professionali.
Ad oggi collaboro attivamente con il social per appassionati di scrittura writermonkey.it e come editor per la casa editrice WM Edizioni.
Amante dello sport, ho giocato per tanti anni a pallavolo, e ancora oggi il richiamo è forte, soprattutto in spiaggia, soprattutto quando il sole sta per tramontare.
Nessuno lo avrebbe mai detto, nemmeno io, ma sono diventata mamma di due bambini meravigliosi, il mio duetto gemellare.
Oggi sono loro la mia squadra. A loro cerco di raccontare la vita in tutte le sue sfaccettature, per loro leggo, per loro invento modi di tenere vivo il ricordo della nonna che non li ha potuti conoscere.
Quello che mi ha sempre caratterizzata, è stata questa capacità di comunicare. La forza dell’arte oratoria, la potenza della scrittura, il ribaltamento dell’ironia.
Le righe sono sempre state il pentagramma, le parole le note, il ticchettio della tastiera il pianoforte.
E, nelle orecchie, il ronzio delle parole di mia madre: «So quel che voglio dire ma non lo so dire: lo fai tu per me?».
Permettetemi di farlo anche per voi. Sarà un onore lavorare insieme.
Con stima, Cristina
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