Domani si parte e per la prima volta credo di poter andare a dormire ad un orario decente con valige fatte.

Quasi mi dispiace lasciare qui tutte le decorazioni che ci riaccoglieranno a Natale passato. Quasi quasi spero di tornare per la Befana e quasi quasi spero di no e di rimanere un po’ di più tra “la mia gente”, il mio modo di ridere e scherzare, gli addobbi fino a gennaio inoltrato.

Come sempre vorrei tutto e il contrario di tutto, ma visto che è stato il mio modus vivendi per la parte più spensierata della mia vita, sono così affezionata a questo sentimento da riaccoglierlo come il ritorno del figliol prodigo.

Bentornato a casa, dualismo e conflitto neuronale; bentornata a casa, voglia di partire e energie per organizzare; bentornato a casa, entusiasmo anche per un viaggio lungo e sicuramente faticoso, ma in cui spero di inculcare in Duetto il culto natalizio per “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” con Gene Wilder.

E poi domani è un gran bel giorno: il compleanno della mia amicissima, che c’è anche da lontano, che sente il mio stare soprattutto quando sono silenziosa, che mi manca da morire e non vedo l’ora di riabbracciare, dopo questo Natale, dopo queste feste, dopo questo periodo che mi sto godendo, reimparando ad apprezzare me stessa.