Quasi quasi mi dispiace che da qui non passi Santa Lucia. Ormai mi ero quasi abituata ad accogliere chiunque abbia voglia di lasciare un regalino a Duetto in cambio di un piatto di biscotti, un bicchiere di vino e qualche carota per l’animale al seguito.

Ho mandato un messaggio a degli amici di Lodi per cui so che Santa Lucia è un giorno importante e ho curiosato on line sperando in un altro santo serendipityllo come Ambrogio. Ma di Ambrogio ce n’è uno solo (due se si conta il maggiordomo): Lucia ha patito come tanti altri le pene dell’inferno prima di morire. In più pare che girelli con i suoi occhi serviti in un piattino di porcellana e questa immagine un po’ turba la fase zen-entusiasmante che sto attraversando.

E poi io in qualche maniera la consacro in estate, quando cerco gli “occhi di santa Lucia”, in ricordo delle lunghe passeggiate con mamma al Lido di Tarquinia. Era una miniera d’oro e facevamo a gara a chi ne trovava di più.

La canzone che associo a quei pomeriggi è Chariot, di Betty Curtis (che non è propriamente una canzone natalizia, ma un po’ di stop tra Mariah Carey e “In der Weihnachtsbäckerei” ci sta sempre).

“Se verrai come me

col mio carro fra le nuvole

più avanti del carro del sol

sull’ultima stella lassù

La terra la terra la terra sarà senza frontiere

La terra la terra ci porterà fortuna

La luna la luna per noi sarà il domani

Se mani se mani”.

Sicuramente mamma passeggiando ci avrà anche raccontato qualche mito greco, come papà ora li legge a Duetto (anche se Bambino è quello che sta più attento). E quindi oggi, 13 dicembre, mi lascio andare ai ricordi e ai sogni.

Sogno passeggiate con loro alla ricerca di occhi di santa Lucia o di pezzettini di luna caduti. Sogno nasi all’insù alla ricerca della Stella Volare, che se non la vediamo quest’anno sarà per l’anno ventuno (venturo, bambina, venturo. “E cosa vuol dire venturo?” Vuol dire che il nonno parla così, dice debbo invece di devo e coricarsi invece di andare a dormire. E lo dice anche a vostro padre, usando rigorosamente il passato remoto e facendo delle pause che uno straniero potrebbe interpretare come fine del racconto. E un giorno ci rideremo insieme: adesso rido solo io) e sogno una vita luccicante come questo avvento che, a dispetto di come era partito, mi sto godendo tutto.