Per il “benvenuti in famiglia” di oggi vi presento Fred e David: Fred come la renna rubata dal Grinch e David come David Gnomo. Loro sono arrivati ieri sera, dopo una giornata passata rispondere al citofono, aprire la porta e imbastire qualcosa da sorseggiare, stuzzicare, mangiucchiare per chiunque arrivasse.

Una giornata come piace a me, ma con le caratteristiche tedesche (almeno di questa parte della Germania) che ormai prendo a ridere.

Tipo zia e zio che vengono per la colazione, portando una bustona di Brezel, di cui, prima di andarsene, si intascano prontamente la parte rimanente più pezzi di dolce che avevamo comprato noi.

Poi tipo un amico di vecchia data di My Love, un collezionista di mogli e figli, abbronzato come Carlo Conti e alla guida di una Porsche, ma che non sa tenersi uno spicciolo (e una donna) in tasca e ora è in crisi con la fresca sposa dopo tre anni di relazione. Lui ha bevuto un cappuccino, mangiato un pezzo di dolce sopravvissuto alla precedente razzia, incassato un po’ di schiaffi di realtà e poi se ne è andato.

O tipo Sorella Grande, che ha approfittato di un passaggio dell’attuale compagno della ex moglie di My Love, che è venuto a riparare un termosifone pieno di acqua, dopo che My Love era stato a casa loro a riparare una presa elettrica. Tanti auguri di Buon Natale a voi e famiglia, nonostante per noi loro siano la ex famiglia di My Love e per loro la sua attuale famiglia. A me tutto questo alla fine non solo fa sorridere ma proprio piace. Siamo figli di questi tempi e soprattutto Duetto e Sorella Grande lo sono e per loro è una stupenda normalità.

Infine tipo Fernanda, che si è occupata di loro mentre io e My Love ci concedevamo un’uscita per mercatini di Natale e ristorante. È bello lasciarli con una persona di famiglia, della famiglia del cuore, lei che non ha comprato il calendario dell’avvento al figlio perché “tanto sono sicura che ci pensa Cristina”, che chiama Duetto “meine Babys” e che non esitò a passare la notte con loro quando venni portata in ospedale per un crollo fisico mentre Dirk soffriva le pene non ricordo di quale numero di chemio.

Mi piacerebbe mettere come foto del post uno di questi momenti, ma poi a sera sono arrivati Fred e David, che al mercatino decoravano un albero dello stand più bello e più schwäbisch,ovvero tipico di questa zona della regione, la “Schwaben” (Svevia), detta anche Schwabeland, dove le persone sono un’anticchia particolari, parlano un dialetto tutto loro e se non riesci a penetrare la scorza per arrivare al cuore ti ringhiano addosso.

L’omone con il cappello a renna che si intravedeva dietro a un tripudio di boiate colorate mi ha servito con il ringhio e la lentezza tipiche del luogo, ha sbagliato la grammatica tedesca come solo loro sanno fare convinti però di avere ragione perché il dialetto è la lingua, quindi non ci siamo capiti ma è andata bene lo stesso.

Io e My Love abbiamo poi cenato in posto caldo, finalmente, con la cameriera in maniche corte che ci raccontava che lei la guerra l’ha vista, in Serbia, e ora non permette a nessuno di rovinarle la giornata, perché lei è viva, lavora e ringrazia ogni giorno di svegliarsi la mattina.

Una volta a casa ho tolto Fred e David dalla borsa e li ho messi sul tavolo, sotto la lampada. Hanno cominciato a ballare e muoversi come pazzi, felici di essere stati accolti in famiglia.

Duetto stamattina era anche entusiasta: “Mamma, guarda, come la renna del Grinch!”

“Sì, bambino, e l’altro è David, come un vecchio cartone animato che guardava mamma”

“E te lo ricordi ancora?!” ha chiesto ammirata bambina.

“Sì, bambina, anche se sono passati millemila anni” ho affermato io invecchiata all’improvviso.

Quindi benvenuti in famiglia, dove si balla al primo raggio di sole ma si spera anche nella neve, che forse domani cadrà…